mercoledì 26 febbraio 2014

ESPERIENZA DI PRE-MORTE….

Morire, ma solo apparentemente e poi svegliarsi in obitorio. Uno choc per una ragazza ventenne della Costa Rica 
“deceduta” durante un rischioso intervento chirurgico. Ancor di più se la studentessa di informatica ricorda ogni cosa.
 “ho vissuto nell’aldilà, poi sono tornata nel mio corpo”. Una storia che ha dell’incredibile ma che è stata riscontrata 
con i medici che l’hanno operata e che Graciela H, nome della giovane,  ha condiviso sul sito Near Death Experience
 Research Foundation. Questo il suo racconto:
“Ho visto i medici che lavoravano velocemente su di me. … Erano agitati. Hanno guardato i miei segni vitali e mi hanno 
fatto una rianimazione cardiopolmonare. Ognuno di loro ha cominciato a lasciare lentamente la stanza. Non ho capito perché 
si comportavano così. Tutto era tranquillo. Ho deciso di alzarmi. Solo il mio medico si trovava ancora sul posto, guardava
 il mio corpo. Ho deciso di avvicinarmi, ero in piedi vicino a lui, sentivo che era triste e che la sua anima soffriva. Ricordo 
che gli ho toccato la spalla, poi se n’è andato. In quel momento il mio corpo ha cominciato ad elevarsi ed elevarsi, posso 
dire di essere stata trasportata da una strana forza. È stato fantastico, il mio corpo stava diventando più leggero.
 Mentre passavo attraverso il tetto della sala operatoria, ho scoperto che riuscivo a muovermi ovunque volessi.
 Sono stata portata in un posto dove le nuvole erano brillanti, una stanza o uno spazio. Tutto intorno a me era chiaro, 
molto luminoso e il mio corpo si riempiva d’energia, gonfiando il mio petto di felicità. Ho guardato le mie braccia, 
avevano la stessa forma degli arti umani, ma composte da una materia differente. La materia era come un gas bianco
 mescolato con un bagliore bianco, un bagliore argenteo, bagliore perla intorno al mio corpo. Ero bella. Non avevo uno 
specchio per guardarmi in faccia, ma io potevo sentire che il mio viso era carino, ho visto le mie braccia e le mie gambe, 
avevo un abito bianco, semplice, lungo, fatto di luce. La mia voce era come quella di un adolescente mischiata con il tono 
di voce di un bambino. All’improvviso una luce più chiara del mio corpo si è avvicinata. La sua luce mi abbagliava. 
Egli ha detto con una voce molto bella: «Non sarai in grado di continuare». Ricordo che parlavo la sua stessa lingua 
con la mente, anche lui parlava con la sua mente. Ho pianto perché non volevo tornare indietro, allora mi ha presa, 
mi ha abbracciata. È rimasto tranquillo tutto il tempo, mi ha dato forza. Sentivo amore ed energia. Non esiste un amore
 e una forza in questo mondo comparabile a quella. Egli ha detto: «Sei stata mandata qui per sbaglio, lo sbaglio di qualcuno.
 Hai bisogno di tornare indietro. Per venire qui, è necessario realizzare molte cose. Cerca di aiutare più persone».
E qui finisce il racconto del suo momento “nell’aldilà” per poi riprendere con l’esperienza nell’obitorio.
“Ho aperto gli occhi, tutto intorno c’erano porte metalliche, persone su tavoli di metallo, un corpo aveva un altro corpo
 sulla parte superiore. Riconobbi il posto: ero nella camera mortuaria. Sentivo il ghiaccio sulle ciglia, il mio corpo era
 freddo. Non riuscivo a sentire nulla. Non ero nemmeno in grado di muovere il collo o parlare. Mi sentivo assonnata.
 Due o tre ore dopo, ho sentito delle voci e ho riaperto gli occhi. Ho visto due infermieri. Sapevo cosa avrei dovuto fare,
 un contatto visivo con uno di loro. Avevo appena la forza di sbattere un paio di volte le palpebre e l’ho fatto. 
Mi è costata tanta fatica. Una delle infermiere mi ha guardata spaventata dicendo al suo collega: «Guarda, guarda,
 sta muovendo gli occhi». Ridendo lui ha risposto: «Andiamo, questo posto fa paura». Dentro di me stavo urlando
 ‘Per favore , non lasciatemi!’. Non ho chiuso gli occhi fino a quando non sono venute delle infermiere e dei medici. 
Tutto quello che ho sentito è qualcuno dire: «Chi ha fatto questo? Chi ha mandato questo paziente all’obitorio?
 I medici sono pazzi». Ho chiuso gli occhi quando sono stata sicura di essere lontano da quel posto.
 Mi sono svegliata solo tre o quattro giorni dopo. Ho dormito molto per un po’ di tempo. Non riuscivo a parlare. 
Il quinto giorno ho cominciato a muovere le braccia e le gambe di nuovo. I medici mi hanno spiegato che ero stata
 mandata  all’obitorio per errore… Mi hanno aiutata a camminare di nuovo, con la terapia. Una delle cose che ho 
imparato è che non c’è tempo da perdere a fare cose sbagliate,dobbiamo fare tutto il bene per il nostro bene… 
dall’altra parte, è come una banca, più si mette, più si otterrà alla fine”.

venerdì 21 febbraio 2014

DALAI LAMA



Nel nostro vivere quotidiano è importante non scoraggiarsi, quando si è costretti a soffrire. Allo stesso modo è importante saper stare con i piedi per terra quando ci esaltiamo troppo. Se avete il coraggio di affrontare avversità e problemi, questi non disturberanno il vostro equilibrio mentale. Alcuni si perdono d’animo quando diventano poveri, altri diventano boriosi non appena acquisiscono un po’ di ricchezza. Di fronte alla felicità o alla sofferenza è meglio conservare l’equilibrio.

mercoledì 5 febbraio 2014

OSHO


"Io vi insegno a essere autentici, integri, individui con un immenso rispetto per se stessi. Il rispetto di sé può creare dei dubbi nella tua mente, poiché sembra significare 'ego'. Non è così: il sé è ciò con cui sei nato, l'ego è tutto quello che continui ad accumulare tramite l'istruzione, l'educazione, le università... Non fai che accumularlo, e l'hai reso così grande che hai completamente dimenticato il tuo sé autentico... Se osservi e vai in profondità nella tua esistenza, troverai il luogo da dove hai iniziato a dimenticare te stesso e ad acquisire l'ego. Quel momento è un attimo di illuminazione... L'ego semplicemente evapora e tu sei lasciato senza ego, né umile né arrogante, solo senza ego!"
Osho