giovedì 30 maggio 2013

ACARO....storiella

""Acaro era un bambino affamato di vita. Ogni mattina a colazione mangiava due libri, uno salato e uno dolce. Il libro salato aveva la copertina scura e raccontava tutto il male del mondo. I suoi ingredienti erano le tragedie, i soprusi, le crudeltà. Il libro dolce, invece, aveva la copertina chiara e sapeva di miele. ...Parlava di sogni, di amore, delle antiche verità che l’uomo aveva dimenticato. Acaro cresceva sano e sereno. Ma una mattina non trovò più sulla tavola la razione quotidiana di pagine al miele. "Per diventare adulto è dei libri scuri che hai bisogno!!!!" gli spiegarono i genitori . Perciò Acaro incominciò a mangiare soltanto il male . L’umore era sempre basso, e rassegnati i pensieri. Una mattina in cui rovistava in soffitta alla ricerca di qualche sapore che li impressionasse il palato, vide brillare una copertina chiara. Apparteneva a uno dei suoi vecchi libri. Ricominciò a sgranocchiarlo e, frase dopo frase, il suo viso riprese colore. Fu così che Acaro imparò a digerire la vita. Perché i libri scuri ti insegnano ad affrontarla. Ma solo quelli chiari ti ricordano che è trasformabile dai sogni”... 

OSHO

Amare significa lasciare all’altro la libertà di essere se stesso in ogni istante del proprio cammino insieme, ed esserne capaci implica aver raggiunto una maturità interiore tale da non temere neanche il venir meno dell’affetto o dell’interesse da parte dell’amato.
Amare vuol dire desiderare la gioia del proprio amato senza porre alcuna condizione e senza aspettarsi nulla in cambio.
L’amore è una qualità del proprio essere, se la si possiede, ne beneficia indistintamente chiunque ne venga a contatto, un amante,
un amico, un figlio, uno sconosciuto.
Si dovrebbe stare insieme soltanto perché si sta bene "con", e invece molto spesso si sta insieme perché si sta male "senza".
Solo se hai sconfitto la paura della solitudine sarai capace di amare.
Solo se ami la solitudine ogni momento vissuto con l’altro
diventa una scelta d’amore.

mercoledì 29 maggio 2013

CHARLES SINGER

Dimmi spesso che mi ami, con parole, gesti e azioni.
Non credere che lo sappia già. Forse ti sembrerò imbarazzato e negherò di averne bisogno, ma non credermi, fallo lo stesso. Prenderemo del tempo per guardarci in faccia e parlarci come al principio.
Prenderemo del tempo perché ritorni la tenerezza.
(Charles Singer)

EILEEN CADDY


Trasformati per una nuova Vita
Getta via il vecchio e fai spazio al nuovo. Apri gli occhi e vedi la natura intorno a te: un albero deve liberarsi di tutte le sue vecchie foglie morte prima che i nuovi germogli possano spuntare in tutta la loro magnificenza. Il seme deve rompere il suo vecchio involucro prima di poter crescere e svilupparsi; si deve abbandonare il vecchio affinché appassisca e muoia. Quando un pulcino schiude il suo guscio, non rimane attaccato ad esso ma lo lascia dietro di sé per sempre e si trasforma per una nuova vita. Non guardare mai indietro e non desiderare nulla del tuo passato anche se a quel tempo sembrava bellissimo. Ci sono di gran lunga più cose meravigliose nel Nuovo così non essere mai timoroso o riluttante a lasciare il vecchio alle tue spalle.
(Eileen Caddy)

OSHO


Quando diventi uno specchio senza pensieri, tutte le distinzioni scompaiono dal mondo. Allora la rosa, l’uccello, la terra, il cielo, il mare, la sabbia e il sole sono tutti un’unica cosa, un’unica energia.
Osho

OSHO


Non guardare al di sopra delle spalle degli altri. Guardateli negli occhi.
Non parlate ai vostri figli. Pren
dete i loro visi tra le mani per parlare con loro. Non fate l'amore con un corpo, fate l'amore con una persona. E fatelo ora. Perché questo momento non durerà in eterno. Sparirà in fretta e non tornerà mai più. Tanti di noi passano la vita a piangere sui momenti passati. Troppo tardi! Ricordate: ci sono ancora un milione di momenti felici che devono ancora arrivare.
Osho

martedì 28 maggio 2013

OSHO


La terra è bellissima. Se inizi a vivere la sua bellezza, a goderti le sue gioie, senza avere nel cuore alcun senso di colpa, allora sei in paradiso. Se condanni tutto, ogni piccola gioia, se diventi uno che condanna, un avvelenatore, allora la stessa terra si trasforma in un inferno, ma solo per te. Dove vivi, dipende da te, dalla tua trasformazione interiore. Non si tratta di cambiare posto, ma di cambiare lo spazio interiore.
Osho

MAGNESIO


E’ lo scarto del sale, ma è indispensabile per l’attività di oltre 300 enzimi e svolge un ruolo fondamentale praticamente su quasi tutti gli apparati del corpo umano.
Non a caso, da chi ne conosce le potenzialità, è considerato la panacea di molti mali. E’ facilmente assimilabile ed economico. Ma soprattutto funziona.
E’ l’unico fra i Sali di magnesio ad aver dimostrato la sua efficacia nella terapia delle malattie infettive, grazie all’effetto stimolante sui globuli bianchi e in generale su tutto il sistema immunitario.
Il Cloruro di Magnesio aiuta a curare “epilessie, distrofie, sclerosi, poliomielite, tumori, asma, bronchite cronica, broncopolmonite, enfisema polmonare, influenza, pertosse, raucedine, affezioni dell’apparato gastrointestinale, malattie cervicali, tensioni neuro muscolari, artriti, sciatiche, dolori ai muscoli, calcificazioni, osteoporosi, depressioni, ansie, paure, mali di testa, febbri, fuoco di sant’Antonio, orticarie, tetano (anche quando il paziente è già rigido), morsi di vipera (lavare anche la ferita), rabbia, parotite, scarlattina, rosolia, morbillo e le altre malattie dell’infanzia”.
Come ogni scoperta, anche questa parte da un evento pressoché fortuito: nel 1915 il professor Pierre Delbet, utilizzando una soluzione di cloruro di magnesio per il lavaggio delle ferite, si rese conto di come questa non solo non danneggiasse i tessuti, cosa che – invece – accadeva con gli altri antisettici, ma addirittura facilitasse la guarigione della ferita stessa.


Delbet scoprì inoltre come l’uso del cloruro di magnesio scongiurasse pericolose complicazioni, quali le sovra infezioni batteriche frequenti all’epoca, grazie all’azione di stimolo sull’attività dei globuli bianchi.
Il successivo e importantissimo passo fu scoprire che l’azione di stimolo non era limitata ai globuli bianchi, bensì agisse su tutte le cellule dell’organismo, allargando lo spettro oltre i meccanismi di difesa.
La sperimentazione proseguì somministrando la soluzione anche per via orale, riscontrando – nella maggior parte dei pazienti – il manifestarsi di una sensazione di benessere generale, energia, una maggiore resistenza alla fatica e una maggior stabilità emotiva.
All’epoca, le molte persone che cominciarono ad assumere la soluzione di cloruro di magnesio in qualità di “tonico”, con conseguenze inaspettate sull’organismo, informarono prontamente il professore.
In poco tempo, grazie alle testimonianze dei pazienti, Delbet si ritrovò tra le mani gli effetti della sua “scoperta”. Il cloruro di magnesio aveva fatto scomparire completamente disturbi dell’apparato digerente come coliti, colecistiti e angiocoliti, aveva migliorato in modo esponenziale affezioni del sistema nervoso quali il tremore senile, il morbo di Parkinson, i crampi muscolari. Ancora, effetti sorprendenti erano stati riscontrati nella cura della pelle: acne giovanile, eczema, psoriasi, verruche, geloni, prurito. Infine, Delbet fu in grado di dimostrare come il cloruro di magnesio potesse migliorare lo stato di unghie e capelli, di diverse patologie legate allo stato allergico come il  raffreddore da fieno, l’orticaria, i pruriti di vario genere fino ad arrivare alle emorroidi e all’edema di Quincke. La sua sperimentazione si allargò a tal punto da testare il cloruro di magnesio localmente, sotto forma di pomata: l’effetto non raggiunse il 100% voluto, ma l’applicazione permise di far inscurire buona parte di capelli e barbe sbiancate da anni, o di scolorire le macchie cutanee della “vecchiaia”.
Nelle sue ricerche, Pierre Delbet fu coadiuvato dal Dottor Neveu, ma i benefici del Cloruro di Magnesio hanno interessato parecchi medici e ricercatori, tra cui l’italiano Raul Vergini.
Se gli alchimisti assegnavano la denominazione di Panacea Universale al chermes, minerale ritenuto capace, oltre che di guarire ogni male, anche di prolungare indefinitamente la vita, a questo punto anche il Cloruro di Magnesio potrebbe arrogarsi, senza tema di smentita, lo stesso titolo.
La cosa incredibile è come la carenza di Magnesio sia sempre stata ignorata dai medici come possibile causa di almeno una buona parte dei disturbi che affliggono l’essere umano.
Il Magnesio è un elemento essenziale presente in tutti gli organismi, indispensabile per lo svolgimento di numerose reazioni enzimatiche. L’organismo umano ne contiene circa 25 grammi, localizzati per lo più nelle ossa, nei muscoli, nel cervello e in altri organi come fegato, reni e testicoli.
Il Magnesio ha la capacità di produrre l’equilibrio minerale necessario agli organi per l’espletamento delle loro funzioni, come per esempio i reni, alimenta l’acido urico nelle artrosi, ha potere decalcificante fino alle più sottili membrane nelle articolazioni, nelle sclerosi e nelle sclerosi calcificate, quindi è un valido aiuto per prevenire gli infarti poiché purifica il sangue. Rinvigorisce anche il cervello: diversi studi attestano la sua validità nel mantenerne la gioventù, fino alla vecchiaia.
Malgrado tutto ciò, Il Magnesio è – tra tutti gli elementi – il meno somministrato.
La sua importanza è stata, e ancora oggi continua a essere dai più, sottovalutata.
Se è stato dimostrato come, con l’uso del Magnesio, aumenti anche la conta dei globuli bianchi perché questo effetto, che porta il nome di citofilassi, continua a essere ufficialmente trascurato? Come dire che per l’essere umano non sia importante avere la possibilità di aumentare il proprio tono immunitario.
Secondo Padre Beno J. Schorr, professore di fisica, chimica e biologia al Collegio di Santa Caterina “Il Magnesio elimina il calcio dai punti indebiti e lo fissa solidamente alle ossaDopo i 40 anni l’organismo assorbe sempre meno magnesio, producendo vecchiaia e dolori perciò deve essere preso secondo l’età. Dai 40 ai 55 anni: mezza dose (una dose = una tazzina da caffè). Dai 55 anni ai 70: una dose al mattino. Dai 70 ai 100 anni: una dose al mattino ed una alla sera”. (1985)
E’ del 1932 la ricerca di Schrunipf-Pierron: la dieta abituale delle popolazioni rurali dell’Egitto forniva quasi due grammi di Magnesio al giorno. Risultato? Tra i contadini egiziani l’incidenza del cancro era 10 volte inferiore a quella delle popolazioni di Europa e USA, mentre quella del cancro allo stomaco addirittura 50 volte minore. Non a caso, anche Delbet orientò la sua ricerca anche in quest’ambito.
Nel quotidiano, Schrunipf-Pierron osservò come i contadini egiziani non soffrissero di raffreddori, influenze, polmoniti e pleuriti. Le loro donne partorivano con estrema facilità, mentre gli anziani conservavano un’ “andatura elegante e armoniosa anche in età molto avanzata”.
Sia chiaro, il Cloruro di Magnesio non è una medicina, bensì un alimento che non ha controindicazioni ma soprattutto è compatibile con qualsiasi cura farmacologica in corso. Ha comunque una peculiarità non indifferente: prenderne una dose per un dolore soltanto fa sì che eventuali altri dolori guariscano comunque, perché il sale mette in ordine tutto il corpo.
Dove trovare Il Magnesio? Presto detto: nei cereali integrali, la soia, i fagioli, i vegetali in genere (se coltivati con metodo biologico), i frutti di mare, cioccolata e cacao. Essendo un prodotto di scarto del sale, va da sé che anche il sale marino sia ricco di Magnesio. Peccato però che l’impego di concimazioni minerali e il raffinamento dei cibi portino alla quasi totale perdita di magnesio. La stessa cottura può portare a un impoverimento dello stesso fino al 70%.
Come scoprire se si è carenti di Magnesio? Molto spesso i sintomi passano per ansia, ipereccitabilità muscolare, cefalea, vertigini, insonnia, asma, alterazioni del ritmo cardiaco, stanchezza eccessiva, disturbi del ciclo mestruale.
Dire che si sarà immuni da tutte le malattie è impossibile, ma sapere che c’è la possibilità di attenuare i dolori e il decadimento del corpo, è già una ragione importante per cominciare ad assumerlo. Anche perché il corpo, nella sua grande intelligenza fisiologica, elimina l’eventuale eccesso da solo. Al massimo, pulirete l’intestino. Che male non fa.



lunedì 27 maggio 2013

YOGANANDA


Spesso noi continuiamo a soffrire senza fare uno sforzo per cambiare; ecco perché non troviamo pace durevole e appagamento. Se noi perseverassimo, saremmo certamente capaci di superare tutte le difficoltà. Dobbiamo fare lo sforzo, perché possiamo passare dalla miseria alla felicità, dallo sconforto al coraggio.
Paramhansa Yogananda

domenica 26 maggio 2013

COELHO

Non so esattamente cosa spinga due persone a legarsi...
Forse la sintonia, forse le risate, forse le parole.
Probabilmente l'incominciare a condividere qualcosa in più, a parlare un po' di sé, a scoprire pian piano quel che il cuore cela. Imparare a volersi bene, ad accettarsi per i difetti, i pregi, per le arrabbiature e le battute.
O forse accade perché doveva accadere.
Perché le anime son destinate a trovarsi, prima o poi...
(P. Coelho)
 

L' EGO


L'ego si basa sul malessere: più malessere c'è e più l'ego viene nutrito. In un momento di felicità l'ego scompare totalmente e viceversa: se scompare l'ego, ti si riverserà addosso un'immensa felicità! Se vuoi l'ego, non puoi perdonare, non puoi dimenticare... particolarmente le ferite, i dolori, gli insulti, le umiliazioni, gli incubi. Non solo non puoi dimenticare, continuerai a esagerarli, a enfatizzarli. Tenderai a dimenticare tutto il bello che c'è stato nella tua vita. Non ti ricorderai dei momenti di gioia; per quanto riguarda l'ego non hanno alcuna utilità. La gioia è come veleno per l'ego e la sofferenza è come le vitamine.
OSHO

Paramahansa Yogananda - L'Amore

Paramahansa Yogananda - La Reincarnazione

OSHO


L'uomo libero è come una nuvola bianca. Una nuvola bianca è un mistero; si lascia trasportare dal vento, non resiste, non lotta, e si libra al di sopra di ogni cosa. Tutte le dimensioni e tutte le direzioni le appartengono. Le nuvole bianche non hanno una provenienza precisa e non hanno una meta; il loro semplice essere in questo momento è perfezione.

sabato 25 maggio 2013

OSHO


Piangere e lamentarsi è un modo naturale, una valvola di sfogo per fare sì che le emozioni accumulate, la tristezza, siamo espulse dal sistema: è una profonda pulizia. Ogni uomo e ogni donna dovrebbero imparare a piangere perfettamente.
E a goderselo! È una cosa così rinfrescante, ti alleggerisce!
E dopo aver pianto, non solo i tuoi occhi diventano freschi, ma tutto il tuo essere diventa puro, semplice, innocente.
Ritorni alla verginità che una volta ti apparteneva e che hai perso... ritorni immacolato.
Dopo un bel pianto ti senti come dopo aver fatto un bel bagno, è come se l'anima avesse fatto una doccia.
Osho

L'UOMO CHE SI FERMAVA ALLE APPARENZE




Dopo molte vicissitudini, un 'cercatore di verità' trovò finalmente un illuminato che aveva il dono di percepire ciò che è inaccessibile alla maggior parte degli uomini.
"Permettimi di seguirti", gli disse il cercatore, "affinché possa imparare osservando ciò che hai acquisito".
"Non sarai in grado di sopportarlo", rispose il saggio, "perché non avrai la pazienza di rimanere in contatto, diligentemente, con la trama degli eventi. Anziché imparare, cercherai di agire in funzione delle apparenze".
Il cercatore promise che si sarebbe sforzato di esercitare la pazienza e di imparare dagli eventi senza reagire secondo i propri pregiudizi. "Accetto", disse allora il saggio, "ma a condizione che tu non faccia nessuna domanda nei riguardi di qualsiasi evento, finché non sia io a darti una spiegazione".
Il cercatore si affrettò a promettere e si misero in cammino.
Erano appena saliti sull'imbarcazione che li avrebbe portati sull'altra riva di un ampio fiume che il saggio fece di nascosto un buco sul fondo della barca. Creando in tal modo una falla, ripagò, almeno in apparenza, i servigi del barcaiolo con un atto distruttivo.
Il cercatore non riuscì a trattenersi: "Ma potrebbero esserci degli annegati; la barca affonderà e andrà perduta! È questo il modo di comportarsi di un uomo buono?".
"Non ti avevo detto che saresti stato incapace di non saltare alle conclusioni a tutti i costi?", disse il saggio, tranquillamente.
"Avevo già dimenticato la condizione", riconobbe il cercatore, chiedendo perdono per la sua dimenticanza. Tuttavia, era molto sconcertato.
Proseguirono il loro viaggio e ben presto entrarono in un paese, dove furono ben accolti e ricevuti dal re, che li invitò a una battuta di caccia. Il giovane figlio del re stava cavalcando davanti al saggio. Non appena il gruppetto rimase isolato dal resto dei partecipanti da una siepe, il saggio disse al cercatore: "Svelto! Seguimi più presto che puoi!". Afferrò la caviglia del giovane principe e gliela storse; poi, dopo averlo adagiato a terra in mezzo al bosco lanciò il suo cavallo a briglie sciolte oltre i confini del regno.
Il cercatore era sopraffatto dallo stupore e da un senso di colpa all'idea di essere stato complice di un simile crimine. Torcendosi le mani, esclamò: "Un re ci ha concesso la sua amicizia, ci ha affidato suo figlio, il principe ereditario, e noi lo abbiamo trattato in modo abominevole! Che comportamento è questo? È indegno del più vile degli uomini!". Il saggio si rivolse al cercatore con queste parole: "Amico, io faccio ciò che devo fare. Tu sei qui come osservatore, e questa situazione è già un raro privilegio. Sei giunto a questo stadio, ma non sembra che tu sia capace di trame profitto perché giudichi tutto partendo da un rigido atteggiamento di pregiudizio. Ancora una volta, ti ricordo la tua promessa".
"Riconosco che non sarei qui se non fosse per la mia promessa, e che sono legato a essa. Ti prego quindi di volermi perdonare ancora una volta. Mi è molto difficile abbandonare quest'abitudine di procedere in base a supposizioni. Se ti pongo ancora una sola domanda, cacciami via". E proseguirono il loro viaggio.
Giunti alle porte di una grande e prospera città, i viaggiatori chiesero un po' di cibo, ma nessuno volle dar loro il benché minimo pezzo di pane. In quel posto la carità era sconosciuta e i sacri doveri dell'ospitalità erano stati dimenticati. Contro di loro furono addirittura aizzati dei cani feroci.
Quando ebbero raggiunto la periferia della città, affamati, indeboliti e assetati, il compagno del cercatore gli disse: "Fermiamoci un po' qui, vicino a questo muro in rovina, perché dobbiamo ricostruirlo".
Lavorarono per ore, mescolando il fango, la paglia e l'acqua, finché il muro non fu ricostruito.
Il cercatore era talmente esausto che dimenticò ogni ritegno: "Chi ci pagherà per questo lavoro? Per due volte abbiamo ripagato il bene con il male. Ora ripaghiamo il male con il bene. Sono sfinito e non sono in condizione di proseguire!".
"Non temere", disse il saggio, "e ricordati che hai detto che se mi avessi posto ancora una sola domanda, avrei dovuto congedarti. Le nostre strade si dividono qui perché ho molto da fare.
"Prima di lasciarti ti svelerò il senso di alcune mie azioni, affinché un giorno tu possa, forse, intraprendere di nuovo un simile viaggio.
"La barca che ho danneggiato è affondata. Ho evitato quindi che venisse confiscata da un tiranno che requisiva tutte .le imbarcazioni in previsione di una guerra che stava preparando. Il giovane al quale ho stolto la caviglia ormai non potrà più usurpare il trono, quando sarà grande, e neanche ereditarlo, perché la legge di quel paese prevede che solo chi è privo di infermità può guidare la nazione. In questa città dell'odio vivono due giovani orfani; quando saranno grandi, il muro crollerà di nuovo e porterà alla luce il tesoro che vi è nascosto, e che costituisce il loro patrimonio. Saranno abbastanza forti per impossessarsene e riformare l'intera città, perché questo è il loro destino.
"Ora va' in pace. Sei congedato".
Parabola Sufi.

EQUILIBRIO ARMONICO....



Quando vi trovate in uno stato di equilibrio armonico con il mondo circostante, la vostra vita trascorre in modo semplice e piacevole e raggiungete i vostri fini denza grande fatica.
Se invece vi trovate ad affrontare una situazione problematica, cercate di capire dove state esagerando, qual è l’idea fissa che vi sta dominando, a cosa state attribuendo un’eccessiva importanza.
Cercate di definire il livello della vostra importanza e poi rinunciateci: il muro crollerà, gli ostacoli si elimineranno e il problema si risolverà da solo. Non tentate di superare gli ostacoli, ma riducete solo la loro importanza.

LA MENTE


La mente diventa un problema perché hai permesso che i pensieri arrivassero così in profondità dentro di te da dimenticarti completamente della distanza che c'è tra te e loro.
Ti sei dimenticato che sono visitatori, che vanno e vengono. Ricorda sempre ciò che permane: quella è la tua natura, il tuo tao. Presta attenzione a ciò che non va e non viene mai, proprio come il cielo.
Cambia la gestualità: non concentrare l'attenzione sui visitatori, rimani radicato nel padrone di casa.

Osho

venerdì 24 maggio 2013

OFFICINA ALKEMICA

"Amare è gioire,mentre crediamo di gioire sole se siamo amati" (Aristotele).
Quando la nostra esistenza viene conscrata al "servizio",anche il nostro modo di intendere il rapporto di coppia subisce una radicale trasformazione.
Il rapporto di sempre fra due persone è argomento decisamente vasto che meriterebbe una trattazione a parte.L'alchimista,maschio o femmina che sia,cerca nel partner un "compagnia di Via" che ,oltre a suscitare in lui l'impeto amoroso,sia un valido collaboratore nella realizzazione dell'obbiettivo che entrambi decidono di attuare.Che sia nel campo dell'arte,della guarigione o dell'insegnamento,così come in ogni altra sfera dell'attività umana,i due devono potersi sospingere a vicenda verso l'ottenimento di sempre più elevati propositi.
La vecchia idea di coppia,dove i due elementi si mantenevano pressochè isolati dall'ambiente esteno,limitando a vicenda le loro attività a causa di gelosie e insicurezze,deve scomparire dal nostro campo visivo.

Innanzitutto,l'amore in sé non provoca MAI sofferenza.Se stiamo soffrendo è perchè oltre ad amare l'altra persona,vogliamo anche possederla.Nella misura in cui tentiamo di possedere un essere umano,soffriamo quando questo dedice di andarsene.E' una legge di natura!
E' imperativo spiegare alle nuove generazioni che è possibile amare qualcuno pur senza possederlo,evitando così l'inutile sofferenza dovuta a un suo eventuale allontanamento.
Fin da giovane età veniamo abituati ad associare l'amore al senso del possesso...così come a tutti i suoi derivati:la gelosia,la paura dell'abbandono,la rabbia per il tradimento,il desiderio di vendetta.Al nostro interno avviene allora una spaccatura:una parte di noi vorrebbe abbandonarsi all'amore,un'altra invece resiste,perchè ha paura della sofferenza.Siamo vittime di un gigantesco esperimento di schizofrenia applicata!

Associare l'amore a queste manifestazioni negative è deleterio,perchè in tal modo confondiamo un'emozione superiore,un sentimento sublime proveniente dall'anima,con le "escrezioni" della macchina biologica,impegnata a monopolizzare e difendere il partner ripoduttivo.

Non è vero che soffriamo perchè non siamo amati dagli altri,bensì perchè NOI non amiamo abbastanza.Questo significa che manifestiamo ancora delle difficoltà ad amare l'altra persona per quello che è,senza aspettarci alcun particolare comportamento da lei.Non vogliamo capire che l'amore va dato gratuitamente,evitando di PRETENDERE qualsiasi cosa in cambio.Non possiamo costringere qualcuno a ricambiare il nostro amore o a restare con noi tutta la vita.

L'Amore non mendica l'amore dagli altri,in quanto basta a se stesso.Se è vero amore non cerca l'amore all'esterno.
Paradossalmente,proprio quando l'amore è disinteressato,incondizionato,libero...il rapporto di coppia diviene stabile e duraturo.Quando invece lo fondiamo sul senso del possesso,il rapporto è sempre in pericolo,pervaso di ansia e insicurezza.
Non dobbiamo confondere l'assenza di possesso con il disinteresse verso il partner;così come il concetto di "libertà" all'interno della coppia non implica comportamenti sessuali dissoluti.Non è certo attraverso la poligamia,o facendo sesso con un gran numero di partner,che dimostriamo di saper condurre un rapporto di coppia basato sull'amore incondizionato!!
Troppo spesso equipariamo il percorso di ricerca della "liberta'" condotto in coppia alla visione distorta di "coppia aperta" diffusasi in occidente tra gli anni sessanta e settanta.La ricerca della libertà interiore e il "servizio" svolto in coppia sono gli aspetti più importanti di un sano lavoro di crescita a due.La "coppia aperta" rappresenta invece una giustificazione per la nostra paura di metterci in gioco in un rapporto troppo coinvolgente,oppure una scusa per dare libero sfogo ai nostri desideri sessuali.

La coppia è SACRA!!
Il concedersi a un solo partner è un atteggiamento SACRO!
Ma si accede a tale sacralità solo dopo che ogni istinto di gelosia e possesso è stato sradicato.gelosia e senso del possesso NON FANNO PARTE DELL'AMORE.

In Alchimia esiste il concetto di "operazione a due vasi",dove i due "vasi" indicano gli elementi della coppia.Si tratta di una "fusione alchemica" nella quale il maschio,simboleggiato dal Sole e dall'Oro,e la femmina,simboleggiata dalla Luna e dall'Argento,trovano l'unione perfetta,sia sul piano psicofisico che su quello animico.Perchè tale fusione riesca è necessario che i due si amino di un amore profondo ma incondizionato,passionale ma senza attaccamenti,e che procedano abbracciati nel perseguimento di un obbiettivo che li sovrasta entrambi.

Nella misura in cui permangono la paura di perdere il partner e il bisogno di avere qualcuno al proprio fianco per ottenere felicità,cioè in altre parole,nella misura in cui siamo ancora identificati con la personalità,non è possibile una completa FUSIONE FRA LE ANIME.
Quando ci "sposiamo" animicamente con qualcuno,quando cioè l'irresistibile espansione del nostro Cuore alla presenza dell'amato ci porta ad accogliere,e finalmente a conoscere,la sua anima,allora diveniamo lui.
Se l'"operazione a due vasi" è riuscita,fra i due Cuori si stabilisce un contatto stabile lungo tutta la giornata.
"Perchè l'amore è una virtù che trasforma l'amante nell'amato" G. Franciscus
Dal libro "OFFICINA ALKEMICA" di Salvatore Brizzi ediz. Anima

martedì 21 maggio 2013

TI SEMBRERA' DI NON FARCELA, MA NON TEMERE ....OSHO




A volte, lungo il tuo Cammino, sentirai di essere scivolato all'indietro -è naturale, non preoccupartene, non sentirti colpevole se accade, non preoccuparti delle notti buie. Ci saranno, quelle notti, talvolta molto lunghe, ma tu pensa a quei momenti come a tunnel di oscurità. A un estremo c'è la luce, all'altro estremo c'è la luce, in mezzo c'è il tunnel di oscurità. E anche quello è un bene, perché prepara i tuoi occhi a vedere la luce con maggiore chiarezza. Preserva la consapevolezza che quest'oscurità non è che un passaggio da un giorno all'altro, da una luce all'altra, da un momento d'amore a un altro.

CON TE O SENZA DI TE .....OSHO

Coloro che amano si sentono riconoscenti per il fatto che il loro amore sia stato accettato. Si sentono riconoscenti perché erano così colmi di energia che avevano bisogno di qualcuno in cui riversarla. Quando un fiore sboccia e dona la sua fragranza al vento, si sente grato al vento perchè la fragranza gravava sempre più intensamente su se stesso.

IL CORPO CI PARLA.....

Secondo la medicina orientale,
la malattia indica 
un ostacolo alla realizzazione 
del Cammino della Vita
e la coscienza esprime 
ciò che ne impedisce il compimento
attraverso squilibri energetici
che generano il disturbo della salute.
Il nostro corpo ci parla,
ma dobbiamo ancora imparare a comprenderlo.
Allergie, anoressia, bulimia,
vertigini, obesità, cisti, tumori...
indicano che al nostro interno
vi sono delle tensioni profonde
che cercano di esprimersi.

lunedì 20 maggio 2013

NUMEROLOGIA

Cos’è la Numerologia
La Gemetria, più comunemente conosciuta come Numerologia è una scienza antichissima attraverso la quale non si prevede il futuro, ma è in relazione con la personalità di ognuno di noi, essa viene usata per definire noi stessi con le nostre molteplici personalità, il posto che ci troviamo ad occupare a livello generale, professionale e sentimentale.

Essa è considerata una delle tecniche analitiche più antiche del mondo, già due millenni e mezzo fa i sacerdoti egizi e babilonesi la usavano come metodo per conoscere il prossimo e per la comprensione della psicologia umana. Buona parte della conoscenza numerologica, viene attribuita anche al maestro-filosofo Pitagora; il quale si racconta, prima di accettare un allievo nella sua scuola lo esaminava in base al nome e alla data di nascita.
Infatti le componenti caratteriali di ogni persona, si traggono assegnando ad ogni lettera del nome e del cognome il suo numero corrispondente. I numeri dal 1 al 9 (numeri semplici) svelano il mistero della personalità, mentre i numeri della data di nascita fanno conoscere cosa detta il nostro destino.

Invece i numeri maestri 11-22 rivelano una superiorità difficile da sostenere costantemente, pertanto nella maggioranza delle persone, quando tale forte energia non viene più sostenuta, ricadono nella valenza dettata dal numero semplice.

Definisco la numerologia una buona amica confidente che tutti dovrebbero possedere, dalla quale nei momenti difficili ci si può far guidare e consigliare, in quanto essa ci svela quale archetipo prevale in quel momento, probabilmente stiamo dando priorità al nostro desiderio profondo, pertanto non ci interessa come ci vede il prossimo oppure ci poniamo al mondo.

Inoltre possiamo conoscere le ombre del nostro carattere, ossia gli ostacoli, il primo si crea nell’infanzia, per creare poi quello della maturità, i quali portano l’ombra (ostacolo) principale.
Conoscere i lati bui è di fondamentale importanza, in quanto agendo a livello inconscio, potrebbero inibire la spontaneità dettata dai restanti archetipi.

Qualora siamo a conoscenza dei nostri ostacoli, possiamo con un po’ di buona volontà associata ai relativi suggerimenti, i quali ci aiutano a mediare le ombre, riportare così i numeri negativi al positivo; vivere in perfetta sintonia con l’insieme degli ego psicologici, i quali formano la complessa individualità di ognuno di noi.

A volte, potrebbe essere arduo riconciliare tutte le emozioni raggruppate nella complessa componente umana e riuscire a far scattare quella scintilla divina racchiusa in ogni persona.

domenica 19 maggio 2013

TIZIANO TERZANI


Questo è un concetto che la cultura occidentale ha dimenticato: tutto è uno! L'idea della dicotomia è profondamente sbagliata e niente meglio di un grande simbolo cinese, la ruota dello yin e dello yang, rappresenta la vita: l'universo è l'amornia degli opposti, perché non c'è acqua senza fuoco, non c'è femminile senza maschile, non c'è notte senza giorno, non c'è sole senza luna... non c'è bene senza male! E questo simbolo è perfetto perché il bianco e il nero si abbracciano e all'interno del nero c'è un punto del bianco e all'interno del bianco c'è un punto del nero.
Pensa ad una faccenda sulla quale non riflettiamo mai, noi che perseguiamo il piacere in ogni modo: non c'è piacere senza sofferenza e non c'è sofferenza senza piacere. Solo quando capisci questo godi del piacere e accetti la sofferenza! Noi non accettiamo che la nostra vita abbia in sé la sofferenza. Non l'accettiamo, non ci piace! E allora pasticche contro questo, iniezioni contro quell'altro, droga, gioie effimere... per nascondere la verità che è accanto al piacere: la sofferenza. [...] La cura è un'altra. Non è la cura, è la guarigione che cerco, e la guarigione è la ricostituzione dell'equilibrio.
-- Tiziano Terzani  
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/libri/frase-100272>

sabato 18 maggio 2013

MI INNAMORAI SUBITO DEL TUO SGUARDO

Tieniti accanto le persone che vogliono esserci nella tua vita, tieniti accanto chi ti ama, chi ritorna e chi ti urla 'addio' ma dopo poco te le ritrovi sotto casa. Tieniti stretto chi ti dice 'riproviamoci' e non chi ti dice 'ormai è troppo tardi' perché non è mai troppo tardi se ami o vuoi bene a qualcuno. Tieniti accanto chi ti ama e te lo dimostra ogni giorno, seppur con mille litigi, con mille addii, con mille incomprensioni. È sempre stato così, chi ti ama resta, chi ti ama ritorna, chi ti ama c'è, c'è sempre, anche quando lo tratti male, c'è. Mi innamorai subito del tuo sguardo, sai?

domenica 12 maggio 2013

LA PIRAMIDE



La forma energetica più conosciuta, giacché se n’è tanto parlato anche in televisione, è la piramide.
Fra tutti i formati di piramide, que
lla più studiata e riprodotta è la Piramide di Cheope, che si trova a Giza in Egitto.

Questa piramide è composta da triangoli pressoché equilateri e per manifestare le sue proprietà energetiche, ha un lato orientato verso il Nord magnetico.
Le piramidi riprodotte sperimentalmente in scala, hanno dato risultati positivi per affilare lamette e coltelli, per conservare gli alimenti, per aumentare l’energia psico-fisica anche ai fini della guarigione.
All'interno della piramide l’energia viene intensificata e si produce un’azione che tende a disidratare oggetti e organismi; intorno ad essa si forma un campo di energia.

I primi studi effettuati sulla Grande Piramide, hanno preso il via dal rilevamento, nel suo interno, di piccoli animali morti, trovati mummificati. Gli Egiziani erano soliti usare le piramidi come tombe e imbalsamavano le salme dei faraoni, probabilmente sotto la particolare energia della piramide ottenevano una migliore conservazione.

È ancora aperto il dibattito sulle finalità d’impiego di un edificio straordinario come la Piramide di Cheope. Non è sicuro che fosse una tomba, visto che in essa non è stato ritrovato nessun corpo. Si pensa ad un osservatorio del cielo, essendo un perfetto modello in scala dell’emisfero Nord; può fungere da topografo e da bussola, visto il suo orientamento nel deserto; potrebbe anche trattarsi di un tempio per dare iniziazioni, come sembrerebbe indicato nel “Libro egiziano dei Morti”. In concreto la piramide è un generatore di energia, che raggiunge la sua massima intensità a circa un terzo dell’altezza, tra la base e la punta; ma solo quando è orientata a Nord.

Anche in un modello alto solo 10 centimetri, gli effetti energetici sono simili a quelli della Grande Piramide, sebbene l’influenza sull’ambiente circostante sia ovviamente minore; ma l’energia non diminuisce in modo direttamente proporzionale alla dimensione.

C’è inoltre da rilevare, che una piramide formata dalla sola intelaiatura funziona esattamente come se fosse costruita con lati solidi. Si può riprodurre la sola struttura, con base e spigoli, di qualsiasi materiale si desideri, per ottenere gli stessi effetti energetici.
Molte sperimentazioni sono state condotte sottoponendo svariati oggetti e materiali all’energia della piramide.

I semi, trattati prima della semina, crescono velocemente; le piante annaffiate con acqua energizzata dalla piramide, hanno foglie più verdi e si sviluppano più in fretta.
Mettendo cibi e bevande sotto la piramide il gusto viene modificato. Nella maggioranza dei casi, il dolce è intensificato, mentre l’amaro e l’acido vengono ridotti. E’ stata anche ottenuta la disidratazione di frutta e verdura ad alto contenuto di acqua.

Esperimenti sull’argento hanno dimostrato che l’energia rallenta il processo di ossidazione.

Per quanto riguarda le lamette da barba, c’è da tenere presente che il filo della lama è autorigenerante e col tempo tende a recuperare un pò della sua affilatura. Sotto la piramide il processo viene accelerato e bastano poche ore per acquisire un risultato che permane per molti giorni, ma ciò è dovuto in parte anche all’azione disidratante della piramide. Durante la rasatura la lametta assorbe acqua e questo contribuisce a farle perdere l’affilatura, sotto la piramide l’acqua viene eliminata e l’affilatura viene rapidamente ripristinata.
Sugli esseri umani la piramide produce un effetto di ricarica energetica. Ma dopo un lasso di tempo, variabile da persona a persona, si raggiunge uno stato di saturazione, oltre il quale continuare l’esposizione crea disagio e stanchezza.
Stare dentro ad una piramide mentre si medita arricchisce l’esperienza, poiché vengono accentuate le capacità psichiche, come la chiaroveggenza e la telepatia e possono essere facilitati i viaggi fuori dal corpo.

Ai fini della guarigione, l’energia della piramide ha dato buoni risultati nella cura dell’artrite, della pressione alta e del mal di testa. Per sperimentare personalmente questi effetti si può costruire una piramide alta m.1,20 (con aste lunghe m.1,80) e sedersi nel suo interno.
Gli stessi effetti si ottengono appendendo al soffitto una piramide aperta di almeno cm.25 di base e standoci sotto, perché l’energia proveniente dalla piramide continua fino a terra, formando un proseguimento invisibile di quella sospesa.
Costruire una piramide con triangoli equilateri è molto semplice e produce ottimi risultati.

Potete ritagliare 4 triangoli equilateri di 25 – 30 centimetri, su un cartoncino o plastica, ed unirli con del nastro adesivo. Questa è la versione della piramide da appendere, che può anche essere usata come copricapo, ma ricordate sempre di orientare un lato a Nord.
Se invece volete un modello per fare esperimenti, dentro al quale adagiare oggetti, acqua, cibo, piante, ecc. è meglio costruire una piramide con la sola intelaiatura.
È possibile usare sia legno che metallo. Per quanto riguarda la lunghezza dei lati, calcolatela in base all’utilizzo che volete farne.

Preparate 8 aste tutte uguali; 4 serviranno per la base e 4 per gli spigoli.
Prendete del tubo di plastica, nel quale le aste possano essere inserite saldamente e fatene 6 pezzi di 6 – 8 centimetri e 4 pezzi di 3 – 4 centimetri.
Con l’aiuto di viti e controdadi collegate un’estremità di ogni pezzo di plastica corto, alla parte centrale di ogni pezzo più lungo, in modo da formare 4 giunti per unire la base.
Prendete i 2 pezzi di plastica residui e collegateli nel centro a forma di croce. Usando i 4 giunti, unite tra loro le aste per formare la base, orientando i pezzi di plastica corti verso l’alto; in questi, inserite le 4 aste per formare gli spigoli, che unirete tra loro per formare la punta, tramite i pezzi di plastica collegati a croce. Ora potete dare il via ai vostri esperimenti. 

sabato 11 maggio 2013

RITROVA LA TUA VOCE INTERIORE

RITROVA LA TUA VOCE INTERIORE

"Tu non hai nessun senso della direzione. Sei stato fuorviato. Comunque – non è mai troppo tardi. In qualunque momento puoi prendere possesso della tua vita. Se decidi di farlo, allora la prima cosa è: non ascoltare la voce dei genitori dentro di te, non ascoltare la voce degli insegnanti dentro di te.

Per sbarazzartene puoi usare una semplice tecnica. Ti puoi sedere sul letto ogni notte prima di andare a dormire, chiudi gli occhi, e prova a sentire: qualunque cosa tu voglia, viene proprio da te? Quel volere, quel desiderio. E prova a scoprire, prova a controllare a chi appartiene quella voce. Se ascolti in silenzio sarai sorpreso: tua madre sta dicendo, “Fa’ il medico!” E tu sarai in grado di sapere con precisione chi sta dicendo questo. Tuo padre sta dicendo, “Diventa ricco!” Tuo fratello sta dicendo qualcosa d’altro, i tuoi insegnanti stanno dicendo altre cose, e i tuoi vicini altre ancora.

E non solo questo: tuo padre sta dicendo qualcosa con la bocca e un’altra cosa con gli occhi – dice una cosa intendendone un’altra. Dice, ‘Sii onesto, sii sincero!’ e tu sai che lui a sua volta non è onesto, né sincero. E puoi vederglielo negli occhi – i bambini sono molto percettivi. Guardano in profondità, i loro occhi vanno molto in profondità, possono penetrare – possono vedere che il padre sta mentendo. Lui stesso non è onesto, lui stesso non è sincero.

A scuola viene insegnata una cosa e la vita ne richiede un’altra. Nasce confusione, nasce conflitto, le contraddizioni si sommano e poi ti spingono in direzioni diverse – allora tu non sei più compatto, la tua unità è perduta. Il bambino nasce come un’unità organica. Ora che sei diventato un ragazzo non sei già più un individuo, non sei più un’unità. Sei una folla, una folla impazzita.

Devi capire questo: è qualcosa che hai imparato dagli altri. E ricorda – una delle principali verità della vita – che quello che hai imparato può essere disimparato. Che quello che hai imparato dagli altri, per te non è affatto naturale: lo puoi cancellare. Ci vuole solo una consapevolezza sveglia… può essere cancellato e la lavagna può di nuovo tornare pulita.

Quindi la prima cosa è di cancellare tutto ciò che ti è stato forzato addosso, e solo allora sarai in grado di ascoltare la voce del tuo cuore.

Molte persone vengono da me e dicono, “Come si fa a distinguere qual è la voce della mente e qual è la voce del cuore?” Ora come ora è difficile distinguere: prima devi pulire la mente. La voce del cuore è molto silenziosa e molto sottile. La voce della mente è molto rumorosa: continua a gridare cose. Il cuore sussurra. La mente urla.

Tuo padre con te gridava. Tua madre con te gridava. Gli insegnanti a scuola gridavano. La mente urla. Il divino parla sottovoce. Al più presto questo urlare dovrà finire... Hanno messo la loro voce dentro di te quando eri così piccolo che ora sembra sia la voce del tuo cuore.

Una cosa è certa: tu non puoi diventare nient’altro se non te stesso e finché non diventi te stesso non puoi essere felice. La felicità accade solo quando un cespuglio di rose produce delle rose, quando fiorisce, quando ha la sua individualità. Se sei una pianta di rose e cerchi di fiorire come un loto – questo crea pazzia. Tutte le notti per almeno un’ora, siediti sul letto e guarda da dove viene quello che senti – vai proprio alle radici. Inseguilo, vai a ritroso, scopri da dove viene. Troverai sempre l’origine e nel momento che hai trovato l’origine sentirai un alleggerimento. Improvvisamente non è più tuo – ora non ne vieni più ingannato.

È un lavoro lento, ma se ci lavori, dopo qualche mese ti sentirai così pulito – il tuo libro è pulito e nessun altro ci sta scrivendo sopra. Solo allora sarai in grado di sentire quella sottile voce quieta. E una volta che la senti, il solo udirla è come un improvviso colpo di tuono. Improvvisamente sei un tutt’uno, improvvisamente hai una direzione. E allora non vedi nessuno: vai dritto come una freccia verso il tuo destino. È molto comodo seguire la voce dei genitori, comodo seguire il prete, comodo seguire la chiesa, comodo seguire la società e lo stato. È molto facile dire di sì a tutte queste autorità – ma allora tu non crescerai mai. Stai cercando di avere i tesori della vita troppo a basso prezzo. È necessario pagare per averli.

Sii un individuo e paga per averli. L’esistenza non ti dà mai niente a poco prezzo – perché se ti è dato senza uno sforzo da parte tua, non sarai mai capace di goderne.

Come fai ad essere felice?

Scegli il tuo destino. Io non te lo posso mostrare, non ti posso mostrare il tuo destino – nessun altro lo conosce, nemmeno tu. Lo devi intuire, e ti devi muovere lentamente.

Prima abbandona nel tuo essere tutto ciò che hai preso in prestito e poi diventa capace di sentire. Il sentire ti guida sempre verso il posto giusto, verso il giusto obiettivo. Quello che tu in questo momento chiami coscienza, non è la tua coscienza. È un sostituto – una pseudo-coscienza, falsa, artefatta. Abbandonala!

...e proprio abbandonandola diventerai capace di vedere, nascosta dietro ad essa, la tua vera coscienza che era lì ad aspettarti. Una volta che la coscienza è entrata nella tua consapevolezza, la tua vita acquista una direzione, la meditazione ti segue come un’ombra."

venerdì 10 maggio 2013

OSHO

Se neghi ciò che è basso, non sarai mai in grado di raggiungere ciò che è alto. Il sesso non deve dunque far nascere sensi di colpa.
Il sesso è la vita! Se lo fuggi, l’intera tua vita diventa inautentica, una finzione. 
Se lo eviti, se lo r
eprimi, non riuscirai a elevarti, perché reprimendo la tua energia sessuale reprimerai la tua energia complessiva.
Se la tua sessualità inizia a fluire, è un buon segno, è un inizio. Dimostra che in te qualcosa è entrato in movimento: non sei più una pozza stagnante, hai incominciato a scorrere verso l’oceano. Certo, l’oceano appare in lontananza, così remoto da sembrare irraggiungibile. Ma devi osare.
Potrai raggiungerlo, alla fine, ma solo se permetterai a questa piccola pozza fangosa di fluire, di mettersi in cammino, di seguire la retta via.
È una piccola pozza fangosa, ma devi accettarla, devi amarla: solo così potrai iniziare a fluire.
Non sentirti dunque in colpa per le tue fantasie sessuali, perché sono del tutto naturali.
Osho

mercoledì 8 maggio 2013

IL MASSAGGIO E' QUASI AMORE.....



Il massaggio non è cosa ordinaria. Esso ha un enorme significato. Ci sono poche persone nate per massaggiare . Se tu sei una di quelle la tua energia può andare molto, molto in profondità. Però ci sono alcune cose che devi sempre ricordare mentre massaggi.
La persona che massaggi non ha corpo. Concepiscila come senza corpo e il tuo massaggio andrà molto in profondità. Primo pensa alla persona come se non avesse corpo, e poi pensa te stesso come se non avessi corpo. Per corpo intendo che né lui né tu siete materia, entrambi siete energia. Quando due cose materiali si toccano, c’è una collisione. Quando due energie si toccano esse semplicemente si mischiano, si uniscono e si fondono l’una nell’ altra. Non c’è collisione. Due corpi fisici sono destinati a collidere. Ogni volta che tocchi il corpo di qualcuno come corpo, e lui stesso si percepisce come corpo, ci sarà una difesa, una contrazione. L’armatura di difesa entrerà in azione.

Allora la prima cosa è sentire che l’altro è semplicemente una energia; tu sei anche una energia. Dopodiché comincia a giocare con l’energia come se stessi suonando una chitarra. Fa che sia musica più che massaggio. Fa' che sia gioco più che lavoro. Lascia che venga dal cuore più che dalla mente. La tecnica va conosciuta, ma poi dimenticata. Uno dovrebbe conoscere la tecnica e poi non preoccuparsi di essa. Essa si radica nell’inconscio e da li funziona, ma tu muoviti attraverso l’istinto. In questo modo tu senti l’energia dell’altra persona, presenti te stesso come un fenomeno energetico, e poi due energie cominciano a giocare. Il massaggio è quasi come amare.
OSHO